[Original Text in Italian]
L’essere umano, l’ambiente naturale (e urbano) e la tecnologia collaborano alla realizzazione dell’installazione di Alessio de Girolamo, Real Time: l’opera, esposta da Capsule Venice, trasforma i suoni urbani in uno spartito musicale.
Immaginate di trovarvi in un giardino veneziano, circondati dal suono discreto eppure onnipresente della città lagunare. Voci umane, il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie mosse dal vento, tutto partecipa a una sinfonia naturale e involontaria. Eppure, in questo intreccio apparentemente casuale, c'è qualcosa di più. Alessio de Girolamo, con la sua installazione Real Time, ci invita a considerare come queste sonorità non siano semplicemente frammenti casuali del nostro mondo, ma potenziali protagonisti di una nuova composizione musicale.
IL SOFTWARE CHE TRASFORMA I SUONI URBANI IN UNO SPARTITO
Nel cuore della sua opera vi è un software - Real Time - che trasforma questa sinfonia urbana in un vero e proprio spartito. Non si tratta di una semplice giustapposizione di rumori, ma di un processo che tenta di coniugare il caos naturale con la razionalità numerica della composizione musicale tradizionale. Le note non sono manipolate, ma piuttosto sono frutto di una risonanza tra la natura e una partitura predefinita, che si compone in tempo reale. Come in un romanzo di Italo Calvino, dove il fantastico si intreccia con il reale in una continua esplorazione di mondi possibili, de Girolamo ci porta in un territorio dove la casualità del suono diventa creazione.
Ma non ci fermiamo qui. C'è un'altra dimensione che si svela nel lavoro dell'artista. Real Time non è solo un omaggio ai compositori del passato - da Antonio Vivaldi a Ludwig van Beethoven - ma una riflessione profonda sul concetto stesso di creazione artistica. Come ci ha insegnato Umberto Eco, l'opera d'arte è un "campo di forze", una rete di significati che muta a seconda delle interazioni del pubblico e del contesto. In questo caso, il pubblico diventa parte integrante del processo compositivo, camminando nello spazio di Capsule Venice - attraverso il percorso espositivo a cura di Manuela Lietti - ascoltando, vivendo l'esperienza.
LE INSTALLAZIONI SONORE DI ALESSIO DE GIROLAMO A CAPSULE VENICE
Al centro del progetto vi è Joog Box, un jukebox non convenzionale che emette suoni "disordinati", un'anarchia di armonie che, a un primo ascolto, sembra lontana dal rigore delle composizioni originali. Ma questo caos è solo apparente. Ogni brano, ogni suono, ogni rumore è frutto di un incontro - quasi magico - tra il paesaggio sonoro della città e le partiture storiche che ne fanno da base.
Questa continua interazione tra passato e presente, tra ordine e caos, tra consapevolezza e casualità, richiama alla mente la lezione calviniana de Le città invisibili, dove ogni città è un riflesso delle infinite possibilità di interpretazione del reale. Come le città di Calvino, l'opera di de Girolamo è un luogo dove si intrecciano storie e significati, dove ogni spettatore può trovare la propria chiave di lettura.
UOMO E NATURA COLLABORANO ALLA CREAZIONE MUSICALE
In Real Time, la musica non è più il prodotto di una volontà creativa individuale, ma il frutto di una collaborazione tra il mondo naturale e l'artificio umano. Questo ribaltamento del processo creativo, dove l'autore cede parte del controllo all'ambiente circostante, ci porta a riflettere su cosa significhi davvero comporre, creare, esprimere. In un mondo dominato dai numeri e dalle strutture, de Girolamo ci ricorda che c'è ancora spazio per il caso, per l'imprevedibilità, per l'incontro fortuito tra una foglia che cade e una nota che vibra. E così, mentre ci immergiamo in questa esperienza, siamo costretti a ripensare al nostro ruolo di spettatori, di ascoltatori. Non siamo più passivi, ma partecipiamo, consapevoli o meno, a una creazione che si svolge sotto i nostri occhi e le nostre orecchie. Come suggerisce Eco, l'opera d'arte è sempre aperta, e in questo caso, è aperta non solo alle nostre interpretazioni, ma anche ai suoni che riempiono il nostro mondo.
©Art Frame