Exibart | Love Dart: l’universo sensuale di Wang Haiyang inaugura a Venezia

Zaira Carrer, exibart, July 26, 2024
Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang aperta fino all'8 settembre, fa parte di una serie di tre personali proposte da CAPSULE VENICE per il suo programma estivo a cura di Manuela Lietti
 

 
Seduti nel fresco giardino della galleria, Wang Haiyang (1984, Shandong) mi racconta di un vecchio film di cui non ricorda il nome. Nella conclusione della storia, una ragazza ha il suo primo rapporto, le lenzuola si sporcano di sangue scuro, ma non vi è nessun corpo ad eccezione del suo: solo una folata di vento ed un’energia invisibile. «Ecco – mi spiega Haiyang – questo, per me, è il fulcro della filosofia cinese e, per capire appieno la mia pittura, è necessario capire proprio questo.»
 
Infatti, è vero, sono corpi irsuti e bestiali, giardini del futuro, maschere lucenti e luminose, a formare, tassello dopo tassello, l’universo visivo di Wang Haiyang, ma è soprattutto una forza invisibile e sospesa (la corda tesa di un arco) a tenere assieme questi soggetti tra loro così disparati.
 
Ora, le opere di Haiyang sono esposte sino all’8 settembre 2024 presso la galleria CAPSULE VENICE di Venezia in una personale intitolata Love Dart e finemente curata da Manuela Lietti.
 
L’esposizione si sviluppa tra il piano nobile del palazzo e l’intera galleria annessa e costituisce, ad oggi, la mostra più completa sul lavoro dell’artista cinese, riunendo commissioni e prestiti, tra grandi tele, delicati acquerelli e tutta una serie di animazioni.
 
Il titolo della mostra prende ispirazione dai dardi acuminati tipici di alcune lumache (terrestri e non) che vengono utilizzati dalle stesse durante la fase di accoppiamento. I dardi pungenti, perciò, raccolgono in sé stessi piacere e dolore, desiderio e pericolo e, con la loro intrinseca ambiguità, fungono da punto di partenza per comprendere la poetica delle opere esposte.
 
Lavori come Mother (un acrilico di grandi dimensioni del 2021), infatti, ci dimostrano come Wang non voglia scendere a compromessi: qui, il corpo pesante e gravido di una neo-mamma, è completamente ricoperto di una folta peluria, mentre sullo sfondo rosso si staglia una figura inquietante. L’opera ci parla della circolarità della vita, ma anche del paradosso intrinseco alla maternità: essa si caratterizza non solo per la sua dolcezza, ma anche per un lato perturbante, difficile da osservare con sguardo fermo, come si nota anche nel lavoro Dyonisus’s Birth, del 2020. In questa re-interpretazione dell’emergere di Dioniso dal ginocchio di Zeus, il concetto si fa estremamente chiaro: nascere, è innegabile, è un atto violento.
 
Queste opere si distinguono per una palette più scura rispetto alla maggior parte dei dipinti in mostra caratterizzati da scintillanti tonalità neon che sembrano illuminare i corpi nudi, i grossi fiori turgidi, le tende di perline e i pesci argentati che formano queste precisissime composizioni, dalla tecnica impeccabile. Impressionante, nel soggetto e nei tecnicismi, è, ad esempio, il lavoro Blue Dream, Red Midsummer Night (2023), dove due corpi immobili sembrano sospesi in un attimo infinito, per sempre immersi in un’energia in tensione.
 
Più delicati, invece, sia nei colori sia nei soggetti, sono gli acquerelli, realizzati appositamente per la mostra, e che vanno a comporre una sorta di diario visivo dell’artista, ricco di figure mitologiche, corpi allungati e figure falliche. Questi lavori danno vita a una vera e propria danza cosmica, un flusso incessante tra mondo animale e umano.
 
Love Dart, con la sua intensità, fa parte di una serie di tre personali proposte da CAPSULE VENICE per il suo programma estivo. La prima Project Room della galleria, infatti, ospita Dipinti, una serie di opere dai toni intimisti di Alessandro Teoldi (1987, Milano); la Project Room 2 ospita Beats, progetto dell’artista multimediale Feng Chen (1986, Wuhan) che presenta uno dei suoi pezzi più iconici: The Darker Side of Light abbinato a Untitled.